L’utilizzo dei prodotti cosmetici e curativi naturali si sta diffondendo sempre di più, anche grazie alla maggiore attenzione che i consumatori stanno rivolgendo agli ingredienti contenuti nei loro cosmetici sia per la sensibilità dimostrata nel voler scegliere dei prodotti maggiormente sostenibili per l’ambiente, perciò uno dei settori che si è più espanso nell’ultimo periodo è sicuramente quello dell’erboristeria.
Le erboristerie, da piccoli negozietti di nicchia, si sono oggi sviluppate diventando una realtà economica complessa e strutturata, in molti casi, in forma di vere e proprie catene di franchising, dove trovare ogni sorta di prodotto naturale per il corpo, i capelli e la propria casa.
Aprire dei negozi erboristici dunque può essere una scelta vincente per chi desidera mettersi in proprio, visto che questo settore ha tutte le carte in regola per essere tra le migliori idee di franchising
Continua a leggere l’articolo per scoprire di più su come una catena di erboristerie e creare un franchising di successo.
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Quali requisiti bisogna avere per aprire un’erboristeria in franchising
Per capire quali requisiti bisogna possedere per aprire un’erboristeria in franchising, è bene fare una distinzione preliminare, basata sulla tipologia di prodotti che si vuole vendere.
Si distinguono due tipologie di attività in franchising:
- Attività di produzione, trasformazione e vendita di piante officinali e dei loro derivati;
- Vendita al dettaglio dei soli prodotti confezionati e contenenti principi attivi naturali.
Nella prima tipologia di attività è necessario essere in possesso di almeno uno dei seguenti titoli, o un titolo equipollente:
- Laurea triennale in Tecniche Erboristiche;
- Laurea in Farmacia;
- Laurea in Chimica;
- Diploma di specializzazione in Scienze e Tecniche delle piante officinali;
- Diploma di specializzazione in Farmacognosia.
La seconda tipologia di attività invece è un semplice esercizio commerciale al dettaglio, per il quale bisogna aver frequentato e ottenuto l’attestato SAB (ex rec o titolo equipollente). Le normative sono in ogni caso differenti da comune a comune, per cui per ottenere maggiori informazioni al riguardo è consigliabile rivolgersi allo sportello SUAP del proprio comune di riferimento.
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È comunque preferibile, data la specificità dell’attività e al fine di consigliare al meglio i clienti, possedere alcune conoscenze afferenti al settore erboristico, che possono essere ottenuti con una preparazione autonoma o con appositi corsi di formazione.
Dal punto di vista burocratico, invece, per aprire un’erboristeria è necessario effettuare i consueti adempimenti:
- apertura della Partita IVA;
- iscrizione nel Registro delle Imprese;
- comunicazione di inizio attività e presso il Comune di riferimento;
- richiesta, sempre al Comune di riferimento, dell’autorizzazione a esporre l’insegna del negozio.
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Cosa serve per aprire un’erboristeria in franchising
Per aprire un’erboristeria in franchising non è necessario un locale eccessivamente spazioso, ma è fondamentale scegliere bene l’ubicazione e studiare il territorio per capire se in zona vi sono dei competitor. È consigliabile selezionare zone di passaggio o anche vicine a parchi, centri benessere o yoga, farmacie, in modo da intercettare una fetta di clienti già orientati all’acquisto di prodotti naturali.
Per quanto riguarda l’arredamento e lo stile del negozio, in genere le aziende madri per questo tipo di attività sono orientate verso lo stile shabby chic o comunque un arredamento dal gusto vagamente rétro.
È importante ricordare che i negozi di erboristerie non possono in alcun modo servire o avere in vendita infusi e tisane, ad esclusivo appannaggio di bar e negozi di generi alimentari.
Quanto costa aprire un’erboristeria in franchising
Per aprire un’erboristeria in franchising il capitale di investimento non è esorbitante, anche tenendo in considerazione che il locale non deve avere dimensioni molto importanti e che l’arredamento e lo stile del negozio in genere hanno uno stile minimal chic. Basterà pensare adeguatamente al rifornimento iniziale. Fatto questo, sarà possibile riuscire a contenere le spese anche in seguito.
L’investimento iniziale varia in genere tra i 15.000 e i 40.000 euro, a seconda che se scelga di aprire un negozio vero e proprio o un corner all’interno di una realtà commerciale già avviata, e anche in base alle condizioni del contratto di franchising e della fama del brand.
Un’erboristeria in franchising offre il vantaggio immediato di gestire un’attività sfruttando la notorietà di un marchio già affermato e utilizzandone il logo e le insegne, ricevendone anche assistenza e consulenze dirette nelle fasi di allestimento del locale e dell’avvio delle attività. In alcuni casi, inoltre, il contratto di franchising non richiede nemmeno delle fee d’ingresso, e ciò riduce ulteriormente i costi.
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Cosa prevede per l’affiliato l’apertura di un’erboristeria in franchising
Per l’apertura dell’erboristeria in franchising, l’affiliato può beneficiare di molti privilegi, sia durante la fase di apertura e di avviamento dell’attività, sia in itinere.
Il contratto di franchising prevede infatti:
- formazione preliminare dell’affiliato: questa formazione consiste sia nella teoria che nella pratica, in quest’ultimo caso con un periodo di trial, una sorta di tirocinio, in un negozio della catena già operativo e avviato;
- aggiornamento costante: sia sulle novità del settore erboristico sia sui prodotti lanciati di volta in volta dal brand, al fine di farne conoscere tutte le caratteristiche all’affiliato, che a sua volta potrà consigliare al meglio i clienti a seconda delle loro necessità;
- assistenza fiscale e gestionale continua: sia prima dell’apertura che in corso d’opera, al fine di chiarire ogni dubbio dell’affiliato e metterlo in condizione di gestire l’attività sempre in maniera efficiente e ottimale;
- approvvigionamento dei prodotti facilitato: in alcuni casi con il conto vendita, opzione che permette di non anticipare delle somme di denaro, pagando solo la merce effettivamente venduta e rendendo quella invenduta.
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